mercoledì 24 giugno 2015

GIACOMO MARIA CAVINA

GIACOMO MARIA  CAVINA
La straordinaria leggerezza dell’essere

Ogni scultura è una leggera e dolcissima figura con slancio verso l’alto, senza peso, sospesa nell’aria, spesso questa coppia di uomo e donna uniti in un amore senza fine, che li innalza dalla condizione umana, elevandoli al sublime, al divino, ad un amore senza tempo e senza il logorio  e dolore del quotidiano, ma perduti in uno slancio d’amore verso l’infinito. Questa unione del mascolino e del femminino, quali parti dell’unione degli opposti, in un percorso dell’inconscio verso il Sé, verso l’unità e la pienezza dell’essere, una vera e propria integrazione nel centro, in un mondo che evapora verso l’alto, in un grido che mescola euforia e pace. Una perdita di peso e di percezione corporea, la spinta è potente, l’ascesi ha inizio, in una sublimazione mistica questa coppia si unisce in un abbraccio senza fine, trasportata in  ascensionali vortici aerei come splendenti anime di luce. Il volo è un’arte incorporea leggera, come la danza. Da lassù si raggiungono punti di vista che permettono di abbattere le barriere dell’immaginazione e con un solo colpo d’occhio di afferrare l’insieme, l’unità della visione. Riuscire a fa volare in uno slancio come Chagall  ne dipingere cosi Cavina nella scultura..
Raffinatissimo scultore, apprezzatissimo a livello internazionale, è poeta di potente incisività.









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