mercoledì 2 settembre 2015

DARIO ROSSI

Di Diana Bacchiaz

Nasce a Canneto sull’Oglio nel 58. Pittore autodidatta di incredibile talento, lo straordinario senso del colore, lo avvicinano agli Espressionisti Tedeschi, una pittura straordinariamente materica, che lui stende senza pennelli ma direttamente con le mani, con le dita il contatto coi colori.

In una delle mie consuete visite alle CERAMICHE SAN GIORGIO di Albisola, vedo uno stupefacente ritratto di Giovanni Poggi, il creatore delle Ceramiche stesse, e decido di incontrare questo piccolo uomo, ma grande artista.
Dario dice che l’artista è un pazzo, quando perde la parte razionale , ecco allora si scatena l’artista. Ed in lui l’arte è  forza vitale, che scaturisce da colore, travolge impetuosa chi guarda e sa vedere. E qui l’arte esplode in una fantasmagoria di colore, nei ritratti di Giovanni Poggi, ecco l’anima che sgorga, Rossi ne ha catturato l’essenza..

Autenticità, genialità che mi ricorda anche Van Gogh,in  Rossi non c’è finzione, c’è un talento di cui è assolutamente consapevole, nella sua infinita semplicità, sa riconoscere in se stesso la forza del grande artista. L’arte è la sua stessa vita, traspare da ogni suo gesto, da ogni parola, tutto il resto viene dopo. E’ un fiume in piena,  il momento in cui l’arte è in lui, lo porta alle soglie di un vortice ascensionale, in cui non c’è posto per altro, è il delirio supremo dell’artista, forza inestinguibile che lo guida a una completezza interiore, in quel momento non c’è altro che l’ARTE.

















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